lunedì 7 ottobre 2013

Stretta

Tutta questa pioggia è sprecata se è la poltrona ad abbracciarmi.
Chissà se il rumore è lo stesso, chissà se ti domandi se io stia dormendo o meno. Io lo farei, se sapessi che hai paura del temporale, ma a te piace, e vorrei sentirlo attraverso le tue braccia, stretta da non capire dove finisca il tuono e dove cominci il cuore.
Stretta.
Stasera, più del solito, sento il freddo che un golfino non può lenire, e non posso dormire se tu non mi abbracci.
Stretta.
È solo questione di starci addosso, per non sbagliare, per non lasciare che la pelle si raffreddi e per sentirci un po' più nostri.
Stretta.
Nel tempo che non passa, nella pioggia che non bagna e nel tuo sguardo che ha fatto cadere anche l'ultimo velo.
Stretta.
Nella mano che accarezza i miei dubbi e nelle labbra che li cancellano. Nelle tue braccia e sulla tua pelle, nel mio respiro e nel nodo che mi strozza le parole.
Stretta.
Mentre un lampo illumina le mie mani, mentre tremo un po' di più, ma non è paura, è solo mancanza. Così forte da sentirmi vuota. Così intensa che se chiudo gli occhi ti sento dentro.
Stretta.

Ci sono notti che non passano mai,
e vorrei fermare l'attimo;
notti che portano il nostro marchio,
dimmelo ancora, ne ho bisogno;
notti di silenzi spezzati dai suoni del peccato,
sono tua;
mentre lasciamo che piova,
tu sei mio;
con il cuore in gola e la pelle arrossata,
mi sono persa,
senza parlare, guardando questo film, restiamo così:
Stretti.



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