venerdì 2 agosto 2013

Il respiro rubato

Solo per poco, giusto il tempo di chiudere gli occhi e illudermi che sia dolce come l'ultima volta.
Come un cucchiaino di nutella sulla lingua mangiato una volta, che richiami a te con quel suo sapore inimitabile che riconosceresti tra decine di creme spalmabili.
E ogni volta lo stesso ricordo, quello che ti mette i brividi e ti toglie il fiato, come la sera in cui mi dicevi  "respira"e più me lo dicevi più restavo in apnea.

Qual è il suono di un ricordo?
La tua voce bassa che resta sulla pelle ha il suono dei miei pensieri; così lontano; così vicina da insidiarsi in me. Anch'essa.
"Respira"
Mentre gli occhi appannati dal desiderio non vedevano altro che fotogrammi come istantanee prese da un treno in corsa, e labbra rosse rinfrescate dal fiato che prendevo, quando mi dicevi 
"Respira"
e poi me lo rubavi di baci e restituivi di passione, il respiro.

Solo per poco, ad occhi chiusi, ricercando ogni cosa che mi parli di te, mentre la musica diventa un altro suono, e la mente scorre le parole fino a confondere le pelli e mescolarle.
E la luna mi aspetta, sono in ritardo. Curiosa e fredda illumina il letto e i ricordi.
"Respira"
Brillo nella penombra della stanza e ricordo ancora. Un per poco che si ripete sempre.
E forse, così, non mi farò troppo male, vorrei però essere un peso sul tuo cuore e una spina nella tua mente. Almeno per un po', giusto il tempo di far ricordare anche a te.


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