Questa notte il cielo è in restauro, coperto da una coltre di nuvole si lascia sistemare, e gli addetti ai lavori sono occhi che dipingono la notte come meglio credono.
Ho messo una panchina in quell'angolo lassù, dietro la stella, di fronte alla luna. Quante storie affidate alla mia mente, brandelli di ciò che è stato mescolati a ciò che vorrei, sgranocchiando crackers salati e bevendo caffè. Intanto il buio si appoggia leggero sulle spalle, sento il suo profumo, mentre continuo a disegnare lineamenti che le dita non vogliono più tracciare.
Troppo sfocato questo "chi sei?" e i tempi in cui tutto sembrava giusto e familiare, fanno parte del cielo prima del restauro.
O forse eri tu che mi prendevi la mano e la portavi sul tuo viso, e non avevo paura di seguirne i contorni.
Soffio su questo angolo per curiosare cosa c'è sotto, ma vedo ancora cielo vuoto, libero da stelle; anche la luna si è stufata di sentirsi dire "sei bella", intanto nessuno di noi si è avvicinato abbastanza da lasciarsi accarezzare il profilo del volto, adesso, è andata a nascondersi, perché non crede più alle adulazioni, non se mentre guardiamo lei contiamo anche le stelle.
venerdì 26 luglio 2013
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Archivio blog
-
▼
2013
(45)
-
▼
luglio
(17)
- Il viaggio di un Poeta
- Il sangue della notte
- Col senno del Mai
- Estati diverse
- Un angolo di cielo
- Sotto il pensiero, Twitter
- Il colore delle emozioni
- La sete
- Notte amante mia
- La scienza irrazionale
- Saltando si vola
- Moviola di un sogno
- Gli occhi dei pensieri
- Notti d(')estate
- Specchio
- Ecco la notte
- Bevo caratteri
-
▼
luglio
(17)
Nessun commento:
Posta un commento